LA SCARSITA' DI FONDI DEDICATI ALLA RICERCA SCIENTIFICA SUI TUMORI INFANTILI
Negli ultimi anni si sono raggiunti buoni livelli di cura e di guarigione in alcune patologie come leucemie e linfomi, mentre rimangono ancora basse le percentuali di guarigione per altre patologie come tumori cerebrali, neuroblastomi e osteosarcomi. In Italia ogni anno sono circa 2.100 i bambini e gli adolescenti che si ammalano di tumore. I tumori e le leucemie costituiscono la prima causa di mortalità infantile per malattia. |
Ogni anno in Europa 6000 bambini e adolescenti muoiono a causa di un cancro, un bambino su cinque non ha una terapia disponibile e due terzi dei guariti sono soggetti ad effetti collaterali a lungo termine, causati dal trattamento subìto, come problemi cardiaci, tumori secondari, ritardi cognitivi, cecità, amputazioni, problemi di fertilità.
Nel 2016 erano in sviluppo più di 1000 farmaci per i tumori degli adulti mentre, negli ultimi 9 anni, l’Agenzia Europea per il Farmaco ha autorizzato solo 2 farmaci innovativi anti-cancro per tumori maligni infantili. Eppure oggi non esistono ragioni scientifiche per le quali i trattamenti per il cancro infantile non possano essere avanzati come quelli degli adulti. Attualmente ogni azienda che intenda far autorizzare un farmaco per la commercializzazione in Europa deve procedere a fornire il cosiddetto Paediatric Investigation Plan (PIP) assicurando che sul medicinale vengano raccolti dati relativi alla popolazione pediatrica e che quindi il medicinale possa essere utilizzato anche su questa fascia di popolazione in sicurezza. Tutte le richieste devono presentare un PIP, a meno che il farmaco non sia coperto da deroga o sia prevista la possibilità di rinvio. Nel caso del rinvio, le aziende farmaceutiche possono rinviare PIP e studi sui bambini fino a che non siano disponibili sufficienti dati per gli adulti. La deroga, invece, permette di non presentare un PIP per quei farmaci non necessari o appropriati per i bambini o per malattie che colpiscono solo la popolazione adulta. Questo meccanismo, che ha permesso di migliorare e innovare molti tipi di farmaci pediatrici e ha protetto i minori da inutili rischi, non ha avuto effetti positivi sulla ricerca e commercializzazione dei farmaci pediatrici oncologici. Il tumore pediatrico, classificato come malattia rara, non risulta essere una priorità né per la normativa né per le aziende, che non hanno interessi economici a sviluppare ricerca e medicine per questa categoria di pazienti. Fonte: soleterre.org |